Bling Ring

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Pur non avendo recensito l’unico film dell’estate che valesse la pena di vedere (Man of Steel, chiaramente), inauguro la stagione autunnale con Bling Ring, ultimo lavoro di Sofia Coppola, figlia dell’acclamato Francis Ford Coppola ed ex fidanzata di Quentin Tarantino. Ciò che mi ha portato a vedere Bling Ring con piacere è stata la somma di più cose, ma in particolare il fatto che amo ripetere gli stessi gesti nelle stesse stagioni (ed era autunno con tutti i suoi colori malinconici, quando vidi al cinema Somewhere, insieme ad una mia amica oramai in Germania e che forse non tornerà più), e l’altro motivo è che la vita adolescenziale sregolata di massa un po’ m’affascina dato che in prima persona non l’ho vissuta: io ero dall’altra parte, tra quelli che un piede in discoteca non ce l’avrebbero messo neanche a pagamento. Mentre la maggiorparte delle mie conoscenti frequentava feste che non avevano niente a che vedere con quelle di Hollywood, ma in cui comunque si ballava (che ne so, Maracaibo, o house della peggior specie), io non prendevo parte a queste cose, già satura dalle medie (sembra strano, ma è così). Non vorrei divagare a lungo parlando della mia adolescenza di ribellione (e che assolutamente non cambierei), piuttosto vengo al film: già dalla locandina e dal cast s’intuisce che si tratta di un fermo immagine sul nostro decennio; la notorietà del Bling Ring (un gruppo di ragazze che alcuni anni fa sono entrate nelle case di diverse star di Hollywood per rubare in particolar modo vestiti, scarpe e accessori), si diffonde su Facebook, tramite scatti di serate e video.

Il film è una gioia per: chi ama vedere ragazze dal fisico minuto e il viso da lolita, per chi vuol vedere esempi di sfarzo di Hollywood, per chi è fan o comunque interessato alla vita di celebrità come Paris Hilton o Lindsay Lohan, e per chi specialmente vuol vedere un mucchio di vestiti. In questo penso che il film possa essere molto gradito alle donne e molto sgradito a buona parte degli uomini, a meno che non riescano ad andare al di là della moda e godersi il taglio sperimentale del film, nonché il ben distribuito fanservice. D’altronde c’è Hermione.

In conclusione, per quanto mi riguarda, si tratta di un film che ho gradito molto e che sarà gradito molto da chiunque condivida i motivi sopra elencati. Niente di più.

Non si tratta ovviamente né di un film di azione, né un giallo, né altro, questo film è: squinzie e vestiti.

Altri film di Sofia Coppola: Lost in Translation, Il giardino delle vergini suicide, Somewhere.

Diamo un’occhiata alle fanciulle del Bling Ring:

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Emma Watson “Hermione” in una locandina di The Bling Ring

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La coreana Katie Chang al suo esordio, nel film è Rebecca, capo del Bling Ring

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Taissa Farmiga/Sam, attiva precedentemente nella serie American Horror Story: Murder House e nel film Higher Ground della sorella Vera Farmiga

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Claire Julien (Chloe), già vista in una parte secondaria in The Dark Knight

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Georgia Rock, Emma Watson e Taissa Farmiga, nel film sono tre sorelle (la terza, adottiva)

E ora diamo un’occhiata ad alcuni dei veri componenti del Bling Ring:

La vera Rebecca, Rachel Lee

La vera Rebecca, Rachel Lee

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Con Nick Prugo, secondo principale componente del Bling Ring

Alexis Neiers, aspirante modella

Alexis Neiers, aspirante modella, che nel film è stata interpretata da Hermione

 

Non nascondo che una cosa che mi ha divertito molto è stato poter vedere immagini della casa di Paris Hilton: Paris ha infatti messo a disposizione la sua casa per le riprese. A causa di un outlet dal quale mi fornivo (avete presente quei negozi dove non entrereste mai, fino al momento in cui varcate la soglia per caso e scoprite che ha cose firmate a quattro soldi?) mi son riempita di capi marca Paris Hilton (Paris ha infatti una sua collezione!), dopo un po’ insomma nasce spontanea la curiosità per questa pereta che mi ha permesso di vestirmi di rosa fucsia e brillantini a forma di chihuahua.

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Paris Hilton e la casetta per i suoi cagnolini

 

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