Itinerari di viaggio: sulle tracce di Basilicata Coast to Coast, da Acerenza ad Altamura

Sulla strada per Forenza ed Acerenza, Basilicata.

“Non è che bisogna essere idealisti per andare da Maratea fino a Scanzano. Basta che uno una cosa la vuole veramente.”

C’era un vecchio film di Rocco Papaleo con Max Gazzé che proponeva questo strano itinerario: la Basilicata da costa a costa. Il film, più che avere un animo pubblicitario-turistico come si poteva erroneamente pensare, in realtà voleva buttare l’occhio sui problemi di una regione dimenticata da tutti, anche da Dio. La Basilicata ha due coste, una stretta tra Campania e Calabria, la cui località di punta è Maratea con le sue vistose scogliere, e un’altra più mistica, lontana da tutto e da tutti: quella che affaccia sullo Ionico, la parte di Metaponto per intenderci, quella dei templi, delle colonie greche e delle scuole filosofiche. Letteralmente Metaponto vuol dire “al di là del mare”. Così perché non fare quest’itinerario in moto? Abbiamo pensato però di farne una variante, dovendo partire dalla nostra regione d’origine, la Campania. Un modo per penetrare in Basilicata da qui è attraverso un’antica strada – che percorrevano in diligenza anche personaggi storici come Francesco De Sanctis  – che va dalla provincia di Avellino, alle vicine Puglia e Basilicata. Così passando attraverso l’Irpinia, per Cairano, per il lago di Conza e Calitri – siamo ancora in Campania – arriviamo a Forenza, Basilicata, in una famosa azienda agricola, Caggiano, premiata per il suo pecorino fino in Val d’Aosta, a Saint Vincent. Dormiamo in un fienile. Vediamo l’alba ad Acerenza, dove c’è una festa, una rievocazione medievale. Il giorno dopo attraverso le campagne assolate della Basilicata arriviamo ad Altamura, in Puglia, una città che ha fatto del pane la radice del suo turismo. La cosa più interessante di Altamura è in effetti per noi la presenza di un antico enorme forno, il Forno S.Chiara, del 1423. Perché di duomi e altri monumenti normanni, in fondo ne è pieno il mondo. I territori esplorati di queste tre regioni, Campania, Basilicata e Puglia, sono molto simili per certi aspetti. Sicuramente ciò che li accomuna sono le distese sconfinate di campagna e di grano, le grandi distanze da percorrere e la ricchezza dei monumenti e delle chiese nei centri storici. La Basilicata diventa però in certi tratti progressivamente più montuosa, ad esempio nei pressi dei laghi di Monticchio, che è uno dei luoghi di ristoro preferiti nei giorni di festività dalle persone della zona. Così, rivedere Basilicata Coast to Coast è stato uno spunto per riesplorare alcune località già viste ed altre no. Il film, come accennavo prima, va da costa a costa ma in realtà parla di entroterra. E anche questo è un altro elemento che hanno in comune le regioni suddette, aggiungendo ad esse anche la Calabria: tutto ciò che è al di sotto di Eboli (Primo Levi docet) è sfruttato per quanto riguarda i litorali e poco noto all’interno. I protagonisti del film di Papaleo devono andare da Maratea a Scanzano Jonico per il festival della canzone, e decidono di andarci a piedi, toccando diversi paesi. Con loro li accompagna una giornalista, Tropea Limongi, che scrive per un giornalino di preti, figlia di un’onorevole, e che non si capisce perché sia sempre triste e abbia fatto questa scelta lavorativa così sottotono rispetto alle sue possibilità. È la bravissima Giovanna Mezzogiorno.  Una delle scene più belle del film è proprio quella sul lago tra Tropea e Gazzé, che per una volta nella sua carriera non apre bocca, interpretando un muto. La ragazza, improvvisando un dialogo immaginario con i pesci, riesce a sbloccare il ragazzo. Così quello che potrebbe sembrare un filmetto italiano di poco conto, ha in realtà dei notevoli picchi di profondità. Per lo spettatore è facile immedesimarsi nei luoghi della pellicola – che tutti, specialmente se residenti nel Sud Italia – avremo visitato almeno una volta nella vita. I paesi piccoli e diroccati, i laghi che un po’ tutti s’assomigliano (siete mai stati a Lagonegro o sulla Sila, o ancora sul Lago Matese?) Ora, un po’ mi dispiace aver accorpato in un unico insieme tutte queste regioni ma sembra che esse – nonostante molte innegabili differenze strutturali nei suoi abitanti – abbiano per certi versi un destino simile, e chi lo conosce lo sa e la forza del film di Papaleo sta anche in questo. Che parlando di Basilicata in fondo dà voce a tutto il Sud Italia. Quindi, sicuramente un film piuttosto interessante, sia dal punto sociologico che per le immagini e che consiglio di vedere non solo ai fan di Gazzé ma a chiunque abbia voglia di farsi una passeggiata in dei luoghi diversi dal solito. Altri articoli di viaggio: Perché il Molise è veramente come Maccio Capatonda e perché la vale la pena di farci una passeggiata
 

Un possibile itinerario da Napoli, da fare in 2 o 3 giorni: Conza della Campania – Calitri – Laghi di Monticchio – Acerenza – Altamura – Scanzano Jonico – Maratea – risalendo per il Cilento.

Sala Latte, azienda agricola Caggiano

Laghi vulcanici di Monticchio, Rionero in Vulture (PZ)

Azienda_agricola_Basilicata

Forenza all’imbrunire

Veduta da Acerenza, all’alba

Borgo storico di Acerenza

Acerenza, famosa anche per i legami con Giambattista Basile e il suo Lo Cunto de lo Cunti. Molte delle favole di quest’antico libro napoletano del ‘600 sono infatti ambientate nei borghi e nei castelli della Basilicata

Forno S.Chiara di Altamura, considerato il forno più antico, 1423

Il forno S.Chiara ad Altamura, la cui prima costruzione risale al 1423

Bassorilievo marmoreo ad Altamura raffigurante una sirena che porta sul capo un vaso con una pianta

Particolare ad Altamura